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Fabrizio De André - Tutte le canzoni

Al Fianco Degli Indiani (Rivista "A")
(Fabrizio De André. Piazza degli Scacchi di Marostica, Vicenza, 13 settembre 1991)
La terza canzone, sempre della stessa serie "vogliamoci bene", invece è un tentativo di sterminio, questa volta purtroppo riuscito quasi fino in fondo. Sto parlando degli Indiani d'America. Piccolo massacro dopo piccolo massacro, insomma, sono riusciti quasi a sterminarli tutti quanti: i pochi che sono rimasti sono nelle riserve, in condizioni abbastanza vergognose.
La canzone si chiama "Sand Creek" e si riferisce ad uno di quei piccoli massacri, dove un gentiluomo (un certo colonnello Chewington), con un'accozzaglia di ubriaconi, neanche vestiti da soldati, riuscirono a far fuori una cinquantina di vecchi e bambini, perché i guerrieri nel frattempo erano andati a caccia del bisonte.
Non la vorrei fare tanto lunga, anche perché io riesco ad esternare meglio attraverso le canzoni che non attraverso le chiacchiere... [applausi]
Voglio soltanto dire, però, che la sera del 12 ottobre del 1992 non starò certo a brindare al centenario... al cinquecentenario della scoperta dell'America... [applauso]
Anche perché desidero ribadire, ricordare, che non si trattò di una scoperta: caso mai di una riscoperta, perché quando Cristoforo Colombo, con il solito cappello fluente, occhio sognante e piede... sicuramente fetente... sbarcò sull'Isola di San Domingo, c'erano... c'era una popolazione, c'erano quelli che sarebbero poi stati chiamati i Domenicani, ed erano lì da circa venti o trentamila anni: avevano attraversato lo Stretto di Bering insieme a tutti quanti gli altri che sarebbero stati poi chiamati a loro volta "Indiani".
Quindi, la sera del 12 ottobre 1992, almeno per quanto mi riguarda, starò vicino agli Indiani e ricorderò insieme a loro quello che loro considerano il giorno del più grave lutto nazionale. [applausi e "Fabrizio... sei un mito!"].

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